Uragani e Farfalle

Storie brevi e fotografie


E ti sento, Neve

C’era, nascosto oltre le montagne, un parco magico, un luogo che sembrava esistere solo nei sogni. Per arrivarci, bisognava attraversare un bosco ormai morente, il cui silenzio triste e le ombre lunghe sembravano avvolgere tutto in una ragnatela di solitudine. Ma più ci si avvicinava a quella terra incantata, più la luce si faceva intensa, quasi viva, come se il mondo stesse trattenendo il respiro in attesa di qualcosa di straordinario.

Ogni anno, nello stesso periodo, accadeva la magia.

Loro si erano incontrati, si erano riconosciuti in un istante, e subito si erano amati. Un amore impossibile, folle, di quelli che ti bruciano dentro e ti lasciano senza respiro, che ti travolgono e ti consumano, lasciandoti sospeso tra il desiderio e il dolore. Era come una tempesta che scuoteva le fondamenta dell’anima, un amore che non chiedeva, non sperava, ma semplicemente accadeva.

Dicembre era il loro mese. Ogni anno, durante quel periodo, avevano il privilegio di stare insieme, di vivere quei brevi momenti di pura magia. Si rifugiavano nella loro intimità, cullandosi a vicenda, occhi negli occhi, e lui la guardava sempre dall’alto, con uno sguardo che non diceva nulla ma diceva tutto. Le accarezzava il volto, la sfiorava con delicatezza, la riscaldava con la sua luce dorata, come se volesse proteggerla da tutto ciò che era fuori da quel piccolo angolo di paradiso che avevano creato. Lei, a volte, diventava fredda, quasi di ghiaccio, e lui, con il suo calore, cercava di scioglierla, di darle la vita che solo lui sapeva darle, quel calore che diventava il suo rifugio.

Ma c’era sempre chi non vedeva di buon occhio il loro amore. Lei, Neve, era desiderata da tutti, ammirata e cercata, mentre lui, Sole, aveva un compito arduo, un destino che lo costringeva a stare lontano, a non poter restare sempre accanto a lei. Il suo amore era silenzioso, ma eterno. E così, i giorni trascorrevano, e la loro storia si faceva sempre più difficile da vivere.

Ogni istante insieme era un dono, ma la vita non poteva fermarsi. L’amore ti annulla, ti fa desiderare che il tempo si fermi in quell’istante di felicità, ma il tempo, impietoso, scorre comunque.

Il mondo non si fermava per loro, non si fermava mai. E così, ci furono giorni tristi, giorni di pioggia incessante, nei quali non potevano vedersi, non potevano toccarsi. Lei, Neve, piangeva in silenzio, le sue lacrime si mescolavano al freddo che sentiva crescere dentro di sé, mentre lui, lontano, si spegneva lentamente, svuotato dalla separazione, consumato dalla lontananza.

Ma poi la pioggia finiva. Il cielo tornava azzurro e limpido, Sole rispuntava timidamente all’orizzonte. Era il momento di rincontrarsi, di abbracciarsi, anche se per poco. Tornavano a riscaldarsi l’uno con l’altra, a scambiarsi sussurri di un amore che sembrava sempre più lontano, ma che non moriva mai davvero.

Eppure, non importava quanto fosse forte la loro passione, il momento dell’addio arrivava invariabilmente. Anche l’amore più profondo non poteva fermare il corso delle stagioni. Dovevano separarsi, e non sapevano nemmeno per quanto tempo. Ogni volta, si salutavano con il cuore pesante, ma con la consapevolezza che il loro amore, così impossibile, avrebbe continuato a vivere, pur nel dolore della distanza.

Ogni anno si incontravano, si innamoravano di nuovo, e poi, inevitabilmente, si separavano. Il calore del Sole e il gelo della Neve si mescolavano per un istante perfetto, ma poi ognuno doveva seguire il proprio destino.

E quando il Sole, per l’ultima volta, guardava la Neve con un sorriso triste e amorevole, sussurrava: “E ti sento… Neve.”


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