In un campo baciato dal sole, un soffione si ergeva alto, oscillando lievemente nella brezza primaverile. I suoi semi, pronti a spiccare il volo, attendevano solo il tocco gentile del vento. Uno di loro, il più piccolo e curioso, sognava di vedere il mondo oltre il prato.
“Che cosa c’è oltre l’erba?” si domandava. Gli altri semi ridevano. “Siamo fatti per volare, ma il nostro destino è tornare al suolo,” gli dicevano. Ma il piccolo seme non voleva solo cadere; voleva esplorare.
Quando un soffio di vento più forte lo sollevò, chiuse gli occhi e si lasciò trasportare. Volò sopra colline, attraversò ruscelli e sfiorò alberi. Ogni luogo era un nuovo mondo, ogni istante un’avventura.
Alla fine, il vento si calmò, e il seme atterrò dolcemente su un terreno ricco e morbido. “Forse questo è il mio posto,” pensò. E lì, con il tempo, mise radici, diventando il primo soffione di un nuovo prato.


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