Uragani e Farfalle

Storie brevi e fotografie


Memorie nel vento

Il vento soffiava piano sulla distesa dorata, sollevando granelli di sabbia che danzavano nell’aria. Giorgio si fermò, il respiro affannoso dopo la lunga camminata. Davanti a lui, uno stelo secco si piegava leggermente sotto la brezza, l’ultimo testimone di un tempo ormai lontano.

Era tornato. Dopo cinquant’anni, i suoi passi l’avevano riportato lì, dove da ragazzo correva nei campi in fiore, le mani sporche di terra e il cuore leggero. Allora la terra era viva, verde e fertile, e il vento portava con sé il profumo dell’erba e delle stagioni. Ora, invece, il paesaggio era muto, inghiottito da un deserto di sabbia e silenzio.

Si inginocchiò lentamente, le ginocchia scricchiolanti per gli anni passati. Sfiorò la pianta secca con la punta delle dita. Un tempo, proprio lì, sua madre raccoglieva i fiori selvatici e glieli intrecciava tra le dita. “Ogni cosa ha il suo tempo, Giorgio,” gli diceva con un sorriso, “ma nulla scompare davvero.”

Chiuse gli occhi. La sua mente si riempì delle voci di un tempo lontano. Il suono delle risate, il fruscio delle spighe sotto il sole, il battito del cuore giovane che non temeva il futuro.

Una lacrima scivolò lungo la sua guancia e cadde sulla terra arida. Il vento si placò per un istante, come se il mondo stesso stesse trattenendo il respiro.

Giorgio si alzò. Non poteva riportare indietro il passato, ma poteva portarlo con sé. Il vento avrebbe continuato a soffiare, e con esso, i suoi ricordi.


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