Lea si svegliò con il profumo salmastro nell’aria e il suono lontano delle onde che accarezzavano la scogliera. Si stiracchiò nel letto sfiorando con la punta delle dita il lino fresco delle lenzuola. La luce filtrava dolcemente attraverso la tenda bianca, che si muoveva pigramente al ritmo del vento, rivelando a tratti l’infinita distesa azzurra dell’oceano.
Si alzò lentamente e si avvicinò alla finestra, poggiando le mani sul davanzale caldo. Il sole, alto nel cielo limpido, faceva brillare il mare come fosse cosparso di polvere di diamante. Due scie bianche si allungavano sull’acqua, lasciate dal passaggio di barche lontane.
Quel paesaggio la riportò indietro nel tempo. Ricordò le estati della sua infanzia, quando suo padre la sollevava sulle spalle per mostrarle il mare e le raccontava storie di marinai e avventure lontane. Respirò a fondo, lasciando che l’aria salata le riempisse i polmoni. Era tornata in quella casa per ritrovare se stessa, per scrivere un nuovo capitolo della sua vita.
Si voltò verso il tavolo dove un vecchio taccuino attendeva, aperto su una pagina bianca. Sorrise. Oggi avrebbe iniziato a scrivere.
Un nuovo inizio. Un nuovo mare da esplorare.
Uragani e Farfalle 
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