Uragani e Farfalle

Era l’ultima sera d’estate, quella in cui il vento porta con sé l’odore dell’autunno imminente, ma il mare conserva ancora il calore dei giorni passati. Sergio e Laura sedevano su un tronco levigato dal tempo, le mani sfiorandosi senza fretta, mentre i loro tre fedeli compagni – Luna, Rex e Ombra – li circondavano, quasi a vegliare su di loro.

Luna, la più anziana, si era già adagiata sulla sabbia umida, il muso poggiato sulle zampe, gli occhi semichiusi in un’espressione di pace assoluta. Rex, il più vivace, osservava le onde con l’eccitazione di chi ancora vuole rincorrerle, mentre Ombra, la più saggia, sedeva accanto ai suoi umani, il pelo scuro mosso dalla brezza salmastra.

Sergio sospirò, lasciando che lo sciabordio delle onde coprisse i suoi pensieri. Laura gli strinse appena la mano. “Un’altra estate che se ne va,” disse con un sorriso lieve, gli occhi persi nel riflesso argenteo delle onde.

“Già,” rispose Sergio, con quella nostalgia che solo le fine delle cose belle sa portare.

Ma non c’era tristezza in loro, solo gratitudine. Per le giornate passate a correre sulla sabbia, per i tramonti osservati senza fretta, per le risate e le corse sfrenate dei cani, per quel silenzio condiviso che diceva più di mille parole.

E mentre il sole scompariva all’orizzonte, lasciando dietro di sé solo il sussurro delle onde, Laura pensò che, in fondo, le estati finiscono, ma i ricordi restano incisi nell’anima. E questo, forse, era il vero segreto della felicità.