Uragani e Farfalle

Storie brevi e fotografie


La voce del silenzio

Ogni mattina, Lucia camminava lungo la riva, sempre nello stesso punto, sempre con le stesse conchiglie sparse nella sabbia. Il mare le parlava in un linguaggio che solo lei riusciva a comprendere: onde lente, schiuma bianca, profumo salmastro che sapeva di ricordi.

Quel giorno, però, il silenzio sembrava diverso. Non era vuoto, ma pieno. Denso. Si sedette accanto a una piccola composizione naturale: un gruppo di conchiglie e pietre, abbandonate dalla marea come se fossero state lasciate lì per lei.

“Anche il silenzio ha una voce, se impari ad ascoltarlo,” ricordò. Non sapeva dove avesse sentito quella frase, forse in un sogno, forse dentro di sé.

Chiuse gli occhi. E nel silenzio, udì il battito del proprio cuore. Non era sola. C’era il mare, il cielo grigio, i ricordi che tornavano a galla come messaggi in bottiglia.

Era un momento fragile, ma necessario. Per la prima volta dopo molto tempo, il silenzio non le faceva più paura.

Le insegnava a guarire.


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